Gaia Castiglioni
Insegnante certificata di Hatha Yoga e Teacher di Yoga della Risata.
Amante delle torte alle mele fatte in casa e dello stupore degli adulti, dei caffè americani e di tutto ciò che muove le persone da dentro, di quella spinta ad essere felici che fa nascere sorrisi spontanei sulle labbra e qualche volta fa emozionare, tanto da sentire lacrime di commozione solcare il viso.
“Divergevano due strade in un bosco, ed io…
io presi la meno battuta,
e di qui tutta la differenza è venuta.”
– Frost
La mia strada meno battuta parla di libri e seminari in giro per l’Italia, di lavori a tempo indeterminato scansati per un pelo, della ricerca di un qualcosa da scoprire che era sempre, ed è tutt’ora, alla fine del prossimo capitolo. Ho imparato a leggere perché soffrivo d’insonnia e mia madre era stufa di leggere per me, ma soprattutto voleva evitare di fare le 3 o le 4 di mattina per poi svegliarsi alle 7 per andare a lavorare. Comprensibile, direi.
Della mia infanzia mi ricordo che non tutto mi era concesso, ma mi erano concessi libri.
Poi mia madre decise che un mutuo per la mia passione non era il caso e mi fu concessa la tessera della biblioteca.
Il bello delle biblioteche è lo spazio sconfinato di possibilità: lessi degli imperatori d’Egitto, della conquista di Roma, dei maghi famosi, dell’evoluzione italiana dell’arte e piano piano finii per scegliere. Non la storia o l’arte, ma la vita sotto la pelle mi affascinò.
Amo tutto ciò che si muove sotto la soglia del visibile: amo il cervello e la sua cieca intelligenza, amo la gola ed i suoni che contiene, amo la fantasia e tutto ciò che le viscere assimilano come emozione.
Ho frequentato due università e sono ancora indecisa se prendere almeno una laurea; potrei fare l’operatrice kinesiologica o la ThetaHealer, ma ciò che mi chiama, ciò che finisco per scegliere è lo Yoga in tutte le sue forme: che sia diventare un tutt’uno con la propria Anima e le proprie Emozioni attraverso il corpo o attraverso una risata.
Andare oltre la pelle.
Mi sono formata insegnata di Hatha Yoga nel 2015, scegliendo dopo due anni di profonda ricerca ed esplorazione un percorso che mettesse al centro l’essere divino di ciascuno, che desse valore a quel rapporto tra “dentro e fuori” che troppo spesso nella nostra quotidianità accantoniamo come mera sensazione.
In sanscrito si usa dire che tutto ciò che viviamo, esperiamo, è Lila, gioco, un termine che allo stesso tempo parla di simulazione e grazie in un eterno divenire. Il gioco è spesso frainteso come idea, una parola piena di giudizio da età adulta, eppure la semplicità dei bambini ci ricorda cosa significa davvero: un atto di amore fatto senza interesse che porta a stare bene, dove ci si mette un pò alla prova e ci si confronta con gli altri.
Nel Gennaio 2017 sono diventata Teacher di Yoga della Risata insieme a Lara Lucaccioni, cos’altro potevo essere d’altra parte se non una persona consapevole di tutto ciò che succede al nostro interno mentre gli occhi si fanno un poco più piccoli ed il nostro diaframma balla!
Un’esperienza quella dello Yoga della Risata che ha cambiato il rituale con cui metto i piedi fuori dal letto la mattina, un’esperienza iniziata grazie alla voce di Lucia Berdini, che è stata il mio primo contatto con un mondo per me ancora inesplorato. Due donne che hanno fatto della risata una cosa seria e della felicità uno stile di vita. Due compagne di gioco.
Dal 2015 ad oggi ho collaborato con diverse realtà, insegnato Hatha Yoga agli adulti e GiocoYoga ai bambini, aperto il mio primo Club di Yoga della Risata a Brescia, la città in cui vivo al momento. In ogni trasloco che ho fatto due sono le cose che mi sono sempre portata con me, oltre allo spazzolino: una valanga di libri già letti, ma indispensabili, che non si sa mai, e il tappetino.
Mi piace pensarmi così: con il cuore alto nel cielo al dì la di qualsiasi eventuale nube ed i piedi per terra ad onorare il mio nome.
Una sincera prospettiva di me.
Non immaginatemi sveglia alle 6 di mattina a meditare: io a quell’ora generalmente dormo.
Se non rispondo al telefono, tre sono quasi sempre le opzioni: lavoro, sto facendo l’Amore, sono in doccia.
Sono un adorabile timida espansiva: se mi invitate in posto dove ci sono più di tre persone che non conosco, compreso il barista, potrei andarmene dopo i primi venti minuti. Non abbiatene a male.
Spesso ho un tono di voce alto e adoro urlare: ho passato la prima adolescenza facendo la brava bambina tra le pagine dei libri, mai di scuola, sappiatelo, e ora sto cercando di recuperare. Non intimatemi di stare composta, la mia bambina interiore ne soffrirebbe.
Aggiungetemi a tutti i gruppi di whatsapp che volete, ma non aspettatevi una partecipazione giornaliera: vi leggo, sorrido, ma a me piace scegliere cosa condividere, e sappiate che, ogni volta che lo farò, di sicuro ci avrò messo il cuore.
Ogni tanto sparisco: mia mamma ha provato a ricordarmi che esiste anche il grigio tra il bianco ed il nero, ma ci sto ancora lavorando. Delle volte ho bisogno di solitudine, delle volte ho bisogno di distanza.
Cambio piani spesso. Ho scoperto che cambiare strada, quella famosa meno battuta, mi piace ed ho fatto dell’esperienza diretta un pò il mio stile di vita.
Sogno in grande e amo fare progetti, delle volte realistici altre volte un pò meno. Se hai bisogno di qualcuno che faccia il tifo per te, io ci sono.
Con gratitudine, Gaia
YogaLifeTeacher ;p