Lavorare per riconoscere e soddisfare i propri Bisogni è fondamentale, altrimenti vivremmo sempre con una mancanza, che sia di salute e sicurezza, come anche di realizzazione e riconoscimento. Scopri come riconoscerli e soddisfarli.
Forse la teoria più conosciuta sui Bisogni è quella di Maslow, che ne creò la famosa “piramide”, suddividendola nei settori fondamentali, che poi sono stati ripresi da Robbins, che ne ha dato una sua rilettura, risistemandoli.
Il contributo del coach più famoso del mondo è stato sicuramente molto importante e mi ha aiutato, ma ho poi dato una mia personale revisione (intersecando bisogni e chakra, anni fa), che ho abbandonato quando ho incontrato la Scienza del Sé, ideata da Sandro Formica.
La Piramide dei Bisogni di Maslow
Le ricerche di Maslow sono datate 1954: in quegli anni lo psicologo propose il suo modello piramidale, in cui aveva posizionato i bisogni organizzandoli con gerarchia in base alla loro importanza: alle fondamenta quelli elementari e poi a salire.
La teoria era semplice: una volta soddisfatti i bisogni fondamentali (che erano alla base), l’individuo poteva puntare a soddisfare quelli più in alto, il cui soddisfacimento avrebbe portato un profondo senso di soddisfazione e gioia, di pienezza di vita.
Ecco la gerarchia presentata da Maslow:
Bisogni Fisiologici
Come dice la parola, qui si parla di fisiologia. Come pensare ad essere al sicuro se non abbiamo di che mangiare? In che modo pensare a divertirsi se non abbiamo un tetto sopra alla testa o quattro mura a difenderci?
Bisogno di Sicurezza
In secondo luogo arriva il bisogno di protezione e sicurezza, per sé e per le persone care (anche perché se le sai in pericolo, ti senti in pericolo anche tu): una casa, una sicurezza economica, il sapere che ci sono delle possibilità “basilari” di accesso alla vita.
Bisogno di Appartenenza
Sapersi riconosciuti e appartenenti ad un gruppo, che sia una famiglia, una piccola società (tipo club o squadre sportive) è un bisogno umano. D’altronde fu Aristotele a definirci come “animali sociali” e sembra – sempre di più – che di fatto la socialità è per noi importante anche come luogo di identità personale, di scambio e di crescita, di protezione (ogni livello di bisogno raccoglie un po’ i precedenti).
Bisogno di Stima
Quando soddisfiamo il nostro bisogno di vita sociale, mettiamo in atto anche un meccanismo che è quello del confronto e, quindi, del giudizio personale, che fa nascere le istanze per il bisogno di stima, in particolar modo nella versione dell’autostima (“io valgo?”).
Bisogno di Autorealizzazione
Infine possiamo puntare alla nostra autorealizzazione: abbiamo una fisiologia regolare, una sensazione di sicurezza, amorevolezza reciproca in una relazione personale / familiare, delle relazioni di stima e fiducia che ci permettono di riconoscere il nostro valore… possiamo puntare più in alto.
Robbins (e non solo)
Sinceramente non ricordo nemmeno più in quale libro ho trovato la gerarchia dei Bisogni proposta da Robbins. Credo fosse in “Come migliorare il proprio stato mentale, fisico e finanziario“, letto nel 2011, ma non ne sono più così sicuro.
Di cambiamenti sostanziali ce n’erano pochi, ma mi piacque perché raccoglieva Bisogni fisiologici e di sicurezza insieme e ristrutturava il tutto secondo – a mio avviso – il sistema dei chakra (escluso il settimo, che io invece aggiunsi col nome di “bisogno di trascendenza”). Ad ogni modo, eccoli:
Bisogno di Sicurezza
Ne abbiamo parlato.
Bisogno di Varietà
Quando hai quello che ti fa sentire solido, sicuro, protetto, inizi ad avere bisogno anche di cambiare, ogni tanto, di aggiungere qualcosa, di… varietà – appunto.
Bisogno di Importanza / Riconoscimento
Che poi è uno dei bisogni più importanti, in Italia, nel settore lavorativo.
Bisogno di Amore
Anche qui c’è poco da aggiungere.
Bisogno di Crescita
Di seguire le proprie aspirazioni, di imparare e conoscere qualcosa di nuovo.
Bisogno di Contribuire
Ovvero partecipare alla vita nelle relazioni, in modo sociale ed etico, dando il proprio apporto.
Puoi notare che le differenze non sono molte, ma che c’è una maggiore completezza e si riesce, con questa nuova piramide, a mettere in fila tutti i nostri bisogni, considerandoli come quelli di chi vive nell’epoca attuale (il bisogno di contributo non aveva spazio negli anni ’60).
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