Cari amici lemattiani,
circa due anni fa, gli amici de “Il Giardino dei Libri” hanno promosso una giornata per giocare insieme a CashFlow101, il gioco della ricchezza di Robert Kiyosaki, che insegna a gestire il denaro, giocando.
LeMat è il tarocco della ricerca senza sosta e senza pregiudizi ed infatti ci è sembrata divertente l’idea di andare e sperimentare (anche perché – come avrete capito – ci piace giocare!).
C’era circa un centinaio di persone, suddivise in tavoli da 6 (perché a CashFlow101 si gioca in 6), tutte frementi davanti al tabellone di gioco.
Ma, prima di passare a vedere le regole del gioco, vediamo le “regole del gioco interiore”, che – come spesso accade – sono incise nelle parole.
Quindi… che cosa vuol dire CashFlow?
Il “cashflow” è il flusso di cassa.
E’ indicativo l’uso di questa parola, perché ci introduce subito in uno dei concetti basilari del gioco (e della filosofia del denaro che ne è alla base).
Il concetto/regola è questo:
Se vuoi uscire dalla Corsa del Topo, quel frenetico attivismo di ogni giorno che non porta da nessuna parte, allora devi impegnarti a rendere il tuo Reddito Passivo equivalente alle Spese.
La differenza tra il “ricco” ed il “non-ricco”, quindi, si calcola in base alla sua Libertà Finanziaria, data a sua volta dalla differenza tra il Reddito Passivo (RP) e le Spese (S).
Libertà Finanziaria –> RP – S = ZERO
(o più)
Il concetto è molto (ma molto) self made man americano e si porta dietro tutte le bizzarie che questa filosofia ha in sé (compreso il fatto che in America – che io sappia – non hanno un’inflessione fiscale del 60% …), per cui lo prenderei con le pinze.
Nel tabellone di gioco, per simulare sia lo stato di “libertà finanziaria” che quello si “non libertà finanziaria”, esistono due differenti percorsi. Uno esterno, con le caselle più grandi, è il luogo ove il “libero finanziariamente” può divertirsi a sperperare i propri soldi (e questo mi sembra, nella realtà dei fatti, poco divertente… e, quindi, mi piace poco anche l’ancoraggio che viene fatto a questo stile di vita).
L’altro percorso, una circonferenza con le caselline più piccole, è quello che viene chiamato “la Corsa del Topo” e che riguarda lo stato di “non libertà finanziaria”, che ci costringe a… correre come topi in una ruota di incassi e spese.
Per uscire da questo “circolo vizioso”, secondo la filosofia del gioco, è necessario attivare tutte le risorse utili al fine che il proprio Reddito Passivo aumenti, fino a raggiungere le spese.
Che cos’è il Reddito Passivo?
Ecco che, finalmente, ci caliamo in quelle regole del gioco che possono essere – a mio avviso – veramente utili nel quotidiano.
Il Reddito Passivo è il quantitativo di denaro che entra senza richiedere lavoro.
Detto così, sembra una cosa molto improbabile, ma non è detto che lo sia realmente.
Le risorse attivabili nel gioco riguardano la compravendita di azioni, immobili, aziende, beni fruttiferi (un po’ come nel Monopoli), mentre nella realtà (la mia, almeno ;-P) ho sentito suggerire di tutto: locali “automatici” (bevande, alimenti, lavanderia), trading online (di cui dubito MOLTO), real estate, infomarketing, etc…
L’importante – nel gioco – è, comunque, arrivare a generare un cashflow pari o superiore alle spese mensili, in modo da passare nella “zona dei ricchi”.
L’interessante, per me, sono principalmente due aspetti:
- oltre a questo principio di “liberarsi dalle catene del lavoro”, che si può superare anche cominciando a fare quello che veramente ci piace (principio per il quale preferisco il concetto di Felicità Finanziaria, che non punta al solo guadagno, ma all’equilibrio di quello stretto e coerente legame tra “ricchezza economica e ricchezza interiore”, ovvero felicità), riassunto nel concetto del Reddito Passivo, la cosa che maggiormente mi è piaciuta del gioco è… ;
- la condivisione finale delle esperienze maturate.
Nel gioco, infatti, ognuno interpreta un mestiere: segretaria, poliziotto, infermiere, ingegnere, medico, custode, manager, insegnante, camionista, meccanico, avvocato, pilota di aerei, i quali hanno differente reddito e spese.
Di primo acchitto, sembrerebbe facile dire che il giocatore cui capita il mestiere di “Avvocato” sarà avvantaggiato rispetto a chi riceverà “Custode”, ma non è così…
Almeno nella mia esperienza, sono state di più le partite vinte con una professione di reddito più basso, che non quelle con i grandi “stipendi”.
Perché?
Perché spesso capita che “grandi incassi” portano anche “grandi spese” e, quando capiti sulla casella delle tasse (o dei figli)… AHIAHIAHIAHI!!!
Insomma, insomma…
CashFlow101 è un gioco interessante e a cui – per me – vale la pena di farsi qualche partita e mettere alla prova la propria capacità di gestione del denaro, tra le spese fisse da pagare (affitto, mutuo, prestiti, carte di credito) ed un solo stipendio che entra, ma anche le proprie capacità “manageriali” di trovare i giusti momenti per fare acquisti in ribasso, affari con un R.O.I. (return of investment) più o meno alto, vendite con il giusto profitto e… l’abilità di generare un flusso di cassa da reddito passivo superiore alle proprie spese!
Matteo Ficara, LeMat
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