by Matteo Ficara
Cari amici lemattiani,
da ormai molto tempo si parla della data di domani 21/12/2012, come quella della Fine del Mondo prevista dal calendario Maya.
In questo breve articolo, alcune riflessioni utili (e divertenti), per affrontare questo “confine”.
Scopriamole insieme!
Anzitutto, dedichiamo qualche momento per scoprire il significato di due parole legate a questo tema: “calendario” e “confine”.
Cominciamo proprio da quest’ultima parola, alla quale – a breve – dedicheremo un intero articolo della serie “Vocabolario di un Coach: il Limite”.
La prima cosa da comprendere è il legame tra la “fine” ed il “confine”, ma le parole stesse, come spesso accade, ci aiutano. Difatti scopriamo subiro che tra i due termini c’è una sottile differenza, segnata dal prefisso “con-“ che, proveniente dal latino “cum = insieme”, sta a significare un qualche tipo di raggruppamento, insieme, vicinanza.
Di che cosa?
Nell’etimologico i due termini sono molto poco differenti a livello semantico (sul piano del significato), ma molto differenti a livello ontologico (sul piano dell’ “essere”).
Filosoficamente – ed in modo molto spicciolo – possiamo dire che la loro differenza è che:
- il confine divide due entità diverse, ma che hanno la stessa materia (o sostanza, essere), come due stati, differenti per giurisdizione, ma ambedue fatti di “terra”;
- la fine divide due entità che hanno materia diversa, ovvero il “tutto” ed il “nulla”, l'”atmosfera” e lo “spazio”, l'”acqua del mare” e la “terra della spiaggia”.
Quindi, in qualche modo, la “fine” separa due entità di sostanza differente.
Avranno mica ragione tutti quelli che credono in un cambio di “frequenza”?
Chissà.
Procedendo con il nostro viaggio di scoperta, forse, sapremo dirne di più.
Andiamo avanti, dunque, con la parola “calendario”.
Le “calende” romane erano il primo giorno di ogni mese, in cui venivano banditi diversi annunci riguardanti il mese che iniziava: notizie astronomiche, agrarie e religiose, feste, giochi, giorni fasti e nefasti.
Più o meno, insomma, quello che troviamo nei nostri attuali calendari. Tale tradizione, infatti, deriva proprio dall’osservazione sistemica della volta celeste (e delle stelle), in combinazione con la semina e tutti quei fenomeni della vita di ogni giorno, delle antiche società, tra cui i Maya.
Se il calendario, quindi, indica il movimento dei pianeti attorno al nostro, allora – con tutta probabilità – l’unica cosa certa che capiterà nella data della “Fine del Mondo” Maya, sarà che avremo i pianeti nella stessa identica posizione in cui erano il giorno in cui il calendario venne creato.
E se poi dovesse veramente “finire” qualcosa, magari sarà – come dicevamo – un qualche tipo di sostanza o di frequenza.
Che cosa sono le frequenze?
Forse avrete fatto caso anche voi al fatto che i colori vengono espressi in tutta una lunga gamma di frequenze (vedi voce “spettro visibile” su Wikipedia), ovvero di “lunghezze d’onda”. E così come i colori, anche la musica viene espressa in frequenze (come, d’altronde, troviamo nella radio).
La particolarità è che i nostri canali percettivi sono capaci di ricevere solo determinate informazioni/onde/frequenze e non altre.
Insomma, sembra proprio che tutto il visibile sia visibile e l’udibile udibile, perché rientrano in un certo tipo di frequenza.
Frequenza di che?
Qual è la materia di cui sono composte queste “onde” (“lunghezza d’onda” = frequenza)?
Ecco, chissà… magari la “Fine del Mondo” Maya, è la fine della materia di cui sono fatte le onde del mondo visibile/udibile ed è il principio di un’altra materia che ancora non conosciamo, che ancora non è visibile, perché è al di là della nostra percezione.
Quale Al di Là?
Quello che preferisci. Quello che crei con i desideri di espansione che hai, quello che concretizzi con la volontà di cambiamento, applicata nella tua realtà, adesso.
Quando non ti piace una stazione radio, cambi frequenza?
Bene, qui è lo stesso, con la sola differenza che l’EMITTENTE SEI TU!
Sei tu che, trasformando te stesso, trasformi il mondo attorno a te.
Come farlo?
Ecco i nostri consigli per l’uso…
- Decidi una Direzione.
Nessun viaggio può esistere, nessun cambiamento, nessuna trasformazione può essere in atto, se non ci sono un principio ed una fine, appunto, verso cui andare.
Qual è il tuo Obiettivo?
Quale il tuo Sogno? - Prendere E Lasciare.
Il secondo passo è decidere che cosa portarsi dientro nel viaggio e che cosa, invece, lasciarsi alle spalle.
Che cosa devi iniziare a fare?
Che cosa smettere di fare?
Che cosa fare in modo diverso? - Stilare un Piano d’Azione.
A questo punto, quando hai un’idea di come vuoi essere, devi mettere tutto nero su bianco. Prendi carta, matita, penna e tutto quello che ti serve, per scrivere – il più dettagliatamente possibile – come vorresti che fosse il tuo 2013. Comincia dal fondo (dicembre) e scrivi che cosa vuoi aver realizzato, come, con chi, quando, scrivi CHI e COME vuoi essere, e poi torna a ritroso (tecnica del gambero) fino a gennaio. In questo modo saprai sempre di che cosa hai bisogno, per realizzare il passo successivo (a dicembre realizzi la tua casa dei sogni? A novembre devi avere il progetto. In ottobre il terreno, e così via, fino a gennaio, per l’idea, il disegno ed il BARATTOLO per metter via denaro!). - Creare il Calendario e l’Agenda Strategici.
Nel calendario inserisci i macro-argomenti (febbraio = mese del disegno della casa ideale), mentre nell’agenda inserisci tutte le tue azioni quotidiane, che ti aiutano a mantenerti sulla “retta via”. - FARE.
^_^
Strumenti utili per lavorare?
Prova ad usare le Mappe Mentali per scoprire di più su te stesso ed il metodo “The Work” di Byron Katie, per rintracciare i pensieri debilitanti e ri-girarli! (puoi disinnescarli anche usando le tecniche di disinnesco del CreaLab!)
Altre cose utili da fare?
Scoprire la tua Gerarchia Valori, stilare la lista dei 101 Desideri, organizzare le priorità nel tempo (fallo con Zen To Done!), e – soprattutto – non startene chiuso nei confini del tuo mondo: cambia le tue regole interiori ed USA l’IMMAGINAZIONE!
E… buon lavoro di autotrasformazione!
Matteo Ficara, LeMat
TrasformAttore di Sé
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