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Emisfero destro e sinistro: come funzionano cervello e creatività

21 Novembre 2012 by lemat 22 Comments

by Lara Lucaccioni

Cari amici lemattiani,

oggi vi voglio parlare di cervello e creatività.

Secondo voi, esiste un cervello creativo? E come funziona?

Per capirlo andiamo a vedere come funzionano gli emisferi cerebrali, perché  spesso la maggior parte delle immagini che usiamo per descrivere la creatività e il lavoro creativo del cervello si rifanno alla suddivisione tra emisferi destro e sinistro.
 
I due emisferi, normalmente, elaborano le informazioni in maniera indipendente e, tuttavia, funzionano in modo complementare.
Sono specializzati, ma condividono ed integrano le informazioni, comunicando attraverso un grande fascio di fibre nervose: il “corpo calloso”.
.

Ma come nascono gli studi sulla specializzazione emisferica?

 
Queste intuizioni nascono, come spesso accade, per caso (laddove il caso va, però, ad agire su un terreno fertile, già pronto a gestire le conseguenze di quello che si sta vivendo e ad inquadrarle in una prospettiva più ampia, su un terreno già dissodato e fertile dove può germogliare).

Roger Sperry,  Premio Nobel per i suoi studi sulla specializzazione emisferica, arriva alle sue conclusioni dopo aver praticato la resezione del corpo calloso (split brain) a pazienti affetti da gravi forme di epilessia. In questi casi, attraverso  l’analisi delle loro funzioni cognitive, si accorge che i pazienti reagiscono diversamente a seconda dell’emisfero che stanno usando.

“Nell’esperimento-tipo effettuato da Sperry, un’informazione scritta era proiettata su una parte del campo visivo connesso esclusivamente con l’emisfero sinistro o destro; utilizzando questo artificio, poiché i due emisferi erano separati, si poteva far pervenire l’informazione scritta soltanto all’emisfero sinistro o destro. Nel primo caso (informazione scritta che perviene soltanto all’emisfero sinistro) il soggetto era in grado di riferire ciò che aveva letto, in quanto i centri del linguaggio sono localizzati sull’emisfero sinistro; nel secondo caso (informazione che perviene soltanto all’emisfero destro) il soggetto “vedeva” il messaggio scritto ma non era in grado di riferire ciò che aveva osservato.” (Alberto Oliverio, Esplorare la mente, p. 45)

Proprio esaminando i comportamenti di chi ha i due emisferi separati, Sperry scopre che ogni lato del cervello non solo è deputato a funzioni diverse, ma è altamente specializzato ed ha anche una propria coscienza.

Andiamo a vedere nello specifico le competenze che si è soliti attribuire ai due emisferi.

Emisfero sinistro

Emisfero destro

logica istinto
lingua, parole (parlare, leggere, scrivere) disegno, musica, canto, arte, danza
affronta una cosa alla volta integra diversi input contemporaneamente
elabora le informazioni in maniera lineare percepisce e pensa in modo olistico
compie operazioni in modo sequenziale sede dei sogni
concreto, razionale spirituale, sacro, mistico
calcolo matematico interpretazione di forme e volumi
dogmi e vecchie regole dà nuove regole
vecchie soluzioni a nuovi problemi nuove soluzioni a vecchi problemi
comunicazione logica comunicazione gestuale, emozionale
mette in sequenza, linearità, lista visione d’insieme, schemi
classificazione percezione
ragionamento sintesi
memoria verbale memoria visiva
dettagli globale
bianco e nero colori
spazio 2D spazio 3D
metodo intuito
nota le differenze nota le somiglianze
scompone ricompone
pone obiettivi più sensibile alle idee positive
tempo (prima, dopo) focalizzazione sul presente (qui e ora)
orecchio sx (linguaggio, particolari del discorso) orecchio sx (musciale, discorso in generale)
occhio dx (vedere da vicino, mettere a fuoco) occhio sx (vedere da lontano, spaziare)
 

A seconda del nostro lavoro abbiamo, inoltre, sviluppato più un emisfero che un altro.
Chi è abituato ad usare molto parole e numeri (scrittori, matematici, etc.) è di sicuro “un emisfero sinistro”, mentre artisti, artigiani o musicisti, abituati a lavorare con le immagini e con l’intuizione, sono “emisferi destri”.

E che succede a chi è abile nel pensiero creativo?

Il creative thinker ha  un metodo/processo creativo ed usa entrambi gli emisferi!!!
 
Nel processo creativo l’emisfero sinistro si sintonizza sui fatti, raccoglie le informazioni, le analizza. —
Il destro tende a fluire attorno alle idee, fa incubare le informazioni, fa partire le libere associazioni, sviluppa le intuizioni.
 
È la fase produttiva delle idee, quella creativa vera e propria.
Poi entra in scena di nuovo il sinistro, che valuta le possibili soluzioni e le attua.
 
La creatività, insomma, si deve ad una collaborazione efficace ed efficiente tra i due emisferi.
 
Recenti studi hanno anche scoperto, poi, che nei bambini ad alto potenziale creativo la connettività tra gli emisferi gioca un ruolo fondamentale. Quando risolvono problemi matematici, i superdotati non presentano l’asimmetria emisferica classica. Durante la risoluzione dei problemi, infatti,  tutti e due gli emisferi di questi bambini risultano attivati, mentre i bambini “normali” presentano un’asimmetria in favore dell’emisfero sinistro.
 
I bambini geniali, insomma, hanno gli emisferi che dialogano con maggiore efficacia e sono entrambi coinvolti: essi riescono a produrre un quantità molto elevata di idee o ipotesi a partire da qualsiasi stimolo proposto (dote di fluidità, fondamentale nella creatività, ne parleremo in un prossimo post) ed alternano con facilità le soluzioni proposte (dote di flessibilità). Queste capacità sono associate anche ad una grande attitudine alla ricerca e alla selezione di informazioni immagazzinate nella memoria a lungo termine, così come a una buona capacità di associazione e combinazione di idee. [fonte: Maud Besançon, Le chiavi della creatività, in Mente e Cervello, N. 83, novembre 2011]
 

Sei bloccato in un problema?

Usa la mano non dominante!

Poiché ogni emisfero è connesso con la parte opposta del corpo, se sei impantanato in un problema, prendi una matita e comincia a scribacchiare con la mano che non usi di solito, oppure prendi, sempre con questa mano, un oggetto di piccole dimensioni.
I movimenti muscolari inusuali, generati dalla parte non dominante del corpo, solleciteranno impulsi elettrici e chimici nel tuo emisfero cerebrale non dominante.
Risultato?

Nuove interconnessioni, nuove prospettive e, probabilmente, una nuova idea.

Qual è il tuo emisfero dominante?

Ora un piccolo test sulla dominanza emisferica per scoprirlo. Consiste nel leggere quello che vedete in due maniere diverse, cronometrandovi in entrambi i casi.

Prima lettura: Leggete le parole scritte

Seconda lettura: Leggete i colori con cui sono scritte le parole.

Ci vorrà meno di un minuto!

test-emisferi

Come è andata?

Esercizio 1: leggere le parole -> Testa il tuo emisfero sinistro, che ha a che fare con il linguaggio, come abbiamo visto prima.
 
6-8 secondi: ECCELLENTE. Il tuo emisfero sinistro è rovente.
9-10 secondi: BEL LAVORO. I tuoi insegnanti sarebbero fieri di te.
11-12 secondi: OK. Non preoccuparti… Diventerai più veloce con la pratica.Esercizio 2: leggere i Colori -> Ed, invece, l’emisfero destro si può testare vedendo come reagisce alla lettura del colore con cui sono scritte le parole.
 
6-9 secondi: FANTASTICO! Il tuo emisfero destro è rovente!
10-12 secondi: ECCELLENTE. Per caso sei un artista? Bel lavoro!
13-20 secondi: HMMMM… Scommetto che c’è lo zampino dell’emisfero sinistro…
20 + errori: ANDRÀ MEGLIO. Fai un bel respiro e riprova.
 

Ed ora qualche consiglio per stimolare l’emisfero che usi di meno.

Se l’emisfero dominante è il sinistro, per sviluppare il destro puoi:

  1. Prendere appunti usando penne e matite colorate
  2. Danza spontanea
  3. Giocare a frisbee
  4. Prendere lezioni di canto o entrare a far parte di un coro
  5. Seguire un corso per imparare a raccontare storie
  6. Andare al cinema
  7. Leggere romanzi
  8. Trovare un modo di passare del tempo con i bambini
  9. Disegnare e dipingere
  10. Far volare l’aquilone.

Se l’emisfero dominante è il destro, per stimolare il sinistro puoi:

  • Iniziare una collezione
  • Tenere un registro delle entrate e delle uscite (dettagliato al centesimo)
  • Tenere un diario delle attività
  • Leggere libri di storia o romanzi
  • Partecipare a incontri di discussione sulla storia
  • Imparare a giocare a scacchi
  • Imparare una lingua straniera
  • Organizzare e ordinare i conti e la corrispondenza
  • Scrivere e archiviare le tue idee.

È solo imparando ad usare tanto l’emisfero destro che quello sinistro, che potremo arrivare a sfruttare il nostro potenziale mentale oltre l’attuale 10% e la creatività è una delle facoltà che possiamo migliorare moltissimo con la pratica.

 

 

Filed Under: Creatività, Mente e Cervello, Pensiero Creativo Tagged With: Creatività, emisfero destro, emisfero sinistro, Lara Lucaccioni, pensiero creativo, tecniche di creatività

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Comments

  1. Valeriosho says

    26 Febbraio 2016 at 17:27

    Tra intuito e istinto c è gran differenza…

    Rispondi
  2. Francesca pichi says

    20 Luglio 2016 at 14:39

    Salve, io da anni cerco una spiegazione ad una mia peculiarità, sulla quale però le notizie su internet sono molto scarse. Io parlo al contrario da quando sono piccola e ciò non mi costa alcuno sforzo .. Mi viene spontaneo. Il mio emisfero dominante per quanto riguarda il linguaggio sembra essere il sinistro .. Ma per tutto il resto mi identifico con il destro. Mi era stato detto però che in realtà chi parlava al contrario non aveva dominanza tra gli emisferi… Potete schiarirmi un po’ le idee ?

    Rispondi
    • Matteo Ficara says

      20 Luglio 2016 at 15:58

      Gentilissima Francesca,
      grazie per il suo commento. Ci interessiamo al funzionamento dell’organismo umano, ma non siamo degli esperti (non neurologi, non fisiologi), per cui non siamo in grado di dare una risposta alla sua peculiarità.

      L’unica cosa mi viene da dirle, sugli studi di Howard Gardner circa “l’intelligenza”, è che la lateralizzazione emisferica avviene entro i 6-8 anni.
      Quindi dopo quella età, ogni uso specifico degli emisferi è “fisso” (o difficilmente modificabile ed allenabile), ma prima di quello step gli emisferi ed il cervello sono plastici: le diverse funzioni come il linguaggio, o altro, vengono prese in carico da ambedue le parti indistintamente.

      Oggi potremmo “parlare” con l’emisfero destro, domani col sinistro – se mi passa la metafora.
      Probabilmente – e sottolineo che è una mia ipotesi, ma la invito a verificare con degli specialisti – nel momento di apprendere il linguaggio, in età precedente ai 6-8 anni, ha giocato nell’invertire le parole e questo gioco, che in quei momenti è potenzialmente più “semplice”, si è fissato nei suoi emisferi con una parità: quando parla al contrario usa ambedue gli emisferi, probabilmente.

      Potrebbe richiedere un EEG (elettro-encefalo-gramma) comparato sui due emisferi per vedere cosa accade quando parla al contrario.
      Magari le dà qualche informazione in più.

      ^_^

      Rispondi
    • Sabrina says

      17 Aprile 2018 at 12:32

      Ciao Francesca anche mia mamma parla al contrario da quando è bambina….noi ci divertiamo a dirle qualsiasi parola e lei senza pensarci come dici te la dice al contrario,riesce anche a cantare canzoni.adesso ha 66 anni e racconta che quando era piccola leggeva tutti i cartelli in strada al contrario è da lì gli è rimasta questa cosa….noi non abbiamo mai indagato ..ma le miei figlie ..quindi due nipoti si divertono ad interrogarla …e pensa che nonostante abbia avuto un ictus quattro anni fa ,riesce ancora perfettamente….ciao Sabry se scopri qualcosa fammi sapere

      Rispondi
      • Matteo Ficara says

        2 Maggio 2018 at 18:38

        Grazie Sabrina di questo commento. Una cosa interessantissima! Io, a parte AZNALUBMA, non ho questa capacità e mi incuriosisce assai.
        Alla tua richiesta ho fatto un breve (brevissima) ricerca e ho trovato un link interessante su uno studio circa la questione sul quale si possono fare sicuramente degli approfondimenti. Eccolo qua: http://www.formazionepsichiatrica.it/rivista/pag-13.html

        In breve, da quello che ne ho capito, sembra che tali individui VEDANO le parole davanti a sé e quindi non hanno problemi a leggerle al contrario. Ma è tutto un mondo da esplorare. E ti auguro una buona ricerca!

        Rispondi
  3. Francesca Silvana Scoppio says

    31 Luglio 2016 at 11:35

    Da sempre mi definisco ambidestra , ma non nel senso motorio semplice della cosa quanto della capacità innata di usare entrambi gli emisferi quasi in eguale percentuale, riuscendo a svolgere compiti dell’uno e dell’altro in perfetta simbiosi. Che poi sappia anche scrivere e fare ogni cosa con entrambe le mani ed i piedi non mi stupisce più di tanto, ma resta sempre utile per la mia professione medica riuscire a vedere i problemi nei modi su descritti, quasi fino a sentire empatiucamente le sofferenze altrui. Grazie dello scritto.

    Rispondi
    • Matteo Ficara says

      1 Agosto 2016 at 17:56

      Grazie a te del commento! ^_^

      Rispondi
  4. juri says

    3 Settembre 2016 at 18:47

    Ciao Matteo.
    Ho fatto il test e risulto 8 secondi nell’emisfero destro e 30 o 40 secondi nel destro.
    Qualcosa non mi quadra perchè mi vedo molto creativo e che nelle soluzioni lavora bene il sinistro.Anche fin da piccolo ho notato queste cose.
    Sono già abituato da 3 anni a scrivere con la mano sinsitra,oppure a fare il contrario in molte cose che fanno la massa.
    In un libro dal test risultavo super creativo.

    Tu dice che può essere un caso?

    Comunque disegnare,la danza e tutte le cose che hai scritto non mi piace farle!
    Invece quelle 3 della sinistra si ma poi mi annoia.

    2. Tenere un registro delle entrate e delle uscite (dettagliato al centesimo)

    —3. Tenere un diario delle attività

    9. Scrivere e archiviare le tue idee.

    La scuola mi annoiava a morte.

    Grazie mille.

    Buon weekend.

    Rispondi
    • Matteo Ficara says

      22 Settembre 2016 at 22:40

      Salve Juri e perdonami la lunghisssssssima attesa nel risponderti.
      Il test che hai fatto è divertente e per una maggior parte dei casi anche attendibile. Ma la creatività è una capacità complessa e non esistono modi certi per “calcolarla” (per fortuna ^_^ ).
      Ti invito quindi a ritenere l’esito come uno dei possibili e magari intrecciare le tue curiosità con altri test.
      Per gli esercizi di allenamento la cosa migliore è sperimentare: scegline 3 per tipologia e poi praticali per un mese almeno.
      Così potrai vedere se ci sono cambiamenti e, in caso, di che tipo! ^_^

      Rispondi
  5. juri says

    24 Settembre 2016 at 14:50

    Grazie mille Matteo.
    Buon weekend.

    Rispondi
  6. giovanni rossi says

    23 Marzo 2017 at 11:17

    Buon giorno, sto scrivendo un racconto nel quale succedono cose inusuali. Il vostro articolo mi è servito moltissimo, grazie.

    Rispondi
    • Matteo Ficara says

      23 Marzo 2017 at 18:15

      Grazie a te, Giovanni ^_^
      E buona scrittura!

      Rispondi
  7. Claudia says

    1 Settembre 2017 at 21:34

    Ciao! Da sempre ho piena dimestichezza con le date, infatti non ho alcuna difficoltà a ricordare le date di compleanno di tutti coloro che mi circondano, siano essi colleghi che piuttosto familiari o anche solo conoscenti.
    Da cosa puó dipendere?
    Dimenticavo anche targhe di auto e numeri telefonici in abbondanza!
    Grazie per la risposta

    Rispondi
    • Matteo Ficara says

      11 Aprile 2018 at 11:00

      Ciao Claudia e buongiorno!
      Sono stato lentissimo a risponderti, ma sono stato impegnato col nuovo libro e con una lunga serie di impegni ed eventi.
      La memorizzazione a lungo termine e quella a breve termine sono diverse: quella a lungo termine di norma richiede degli stratagemmi come trasformare le informazioni in immagini, in codici, o simili.
      Probabilmente hai una spiccata intelligenza matematica e per te tutto ciò che è numerico rimane impresso più facilmente: è un codice che rimane in magazzino più a lungo ^_^

      Rispondi
  8. Nando Rolesu says

    22 Ottobre 2017 at 18:43

    Molto interessante, nonché da approfondire.

    Rispondi
    • Matteo Ficara says

      11 Aprile 2018 at 11:11

      Felice che abbia creato interesse in te! ^_^

      Rispondi
  9. Roberto says

    12 Novembre 2017 at 21:56

    Ho letto emisfero sinistro quasi atrofizzato oltre a esercitare funzioni ci sono medicinali
    Salve

    Rispondi
    • Matteo Ficara says

      11 Aprile 2018 at 11:21

      Ah dipende, Roberto: non essendo medico e né neuro-esperto, parlo di quello che so e che – con Lara – abbiamo sperimentato negli anni, raccogliendo dei risultati.
      Naturalmente ci rivolgiamo a persone che hanno normofunzioni cerebrali. Per il resto ci vogliono altre discipline, come la medicina.
      Per i “medicinali”, invece, non so: ahimè essendo anche quello un business, capita che a volte si propinino medicinali anche senza un reale bisogno o senza conoscenza delle cause (l’approccio “divide et impera”, invece che di tipo olistico), vedi l’ADHD (che solo in parte fa riferimento a reali problemi di tipo medico, in altri solo a inconciliabili divergenze di sistemi di pensiero tra società/docente e novità/bambino).

      Rispondi
  10. ABC Finance says

    23 Agosto 2018 at 06:45

    Ottimi sputi di riflessione su cui riflettere

    Rispondi
  11. Lino says

    11 Gennaio 2019 at 15:17

    Scusate ma non riesco a capire quali parole dovrei leggere e il link mi manda a una pagina in tedesco

    grazie

    Lino

    Rispondi
    • Matteo Ficara says

      12 Gennaio 2019 at 09:50

      Ciao Lino! ^_^
      Allora, anzitutto ti sono grato perché con la tua comunicazione abbiamo notato che il link al test non funzionava più: lo devono aver tolto e ora manda – come dici tu – ad un sito in tedesco. Lo abbiamo quindi rimosso.
      Poi… gli aggiornamenti automatici di WordPress al nuovo sistema di scrittura Gutenberg, hanno creato un sacco di casini… in questo caso: è sparita l’immagine del test, che ho provvisto a rimettere online. Ora la trovi e puoi fare il test!

      Rispondi
  12. giovanna says

    15 Luglio 2019 at 17:02

    Salve
    l’ho trovato molto interessante
    mi sono resa conto che i miei emisferi non sono bilanciati tra loro , devo allenare l emisfero destro –

    Rispondi

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