by Matteo Ficara
Cari amici lemattiani,
ecco il secondo articolo sul tema della felicità finanziaria, tutto dedicato alla tecnica dei “Barattoli” di T.Harv Eker utilissima per gestire il denaro.
Era il 15/17 aprile 2011, in quel di Rimini, quando noi di LeMat abbiamo incontrato questa tecnica, in occasione del corso Millionaire Mind Intensive di Eker – 3 giorni di lavoro intensivo sulle nostre convinzioni relative ai temi “ricchezza e denaro”.
Ed oggi siamo felici, dopo quasi un anno e mezzo di pratica, di poter condividere con voi questo strumento semplice e miracoloso, che ci ha permesso di sorridere in faccia alle avversità (leggasi: “bollette e tasse italiane”).
Per cui, non perderei altro tempo…
Anzitutto anticipo dicendo che, alla “ricetta classica” di T.Harv Eker, che prevede l’uso di 6 barattoli noi di LeMat – dopo il primo anno di pratica – abbiamo inserito le nostre varianti, aggiungendo il settimo barattolo.
Ma andiamo a vedere, con ordine.
Il sistema dei barattoli è molto semplice, perché prevede di allenarsi a gestire il denaro in modo da poter rispondere a tutte le spese, anche quelle impreviste, senza barcollare finanziariamente.
Per via della sua semplicità estrema, potrebbe risultare sciocco, ma vi invito sinceramente a provarlo: noi, in un anno, non solo abbiamo risposto positivamente a tutte le richieste di denaro (ad esempio multe di 500,00 euro vecchie di anni, famose in Italia), ma siamo anche riusciti a mettere da parte una discreta cifra (più di 5000,00 euro).
Per cui vi invitiamo ad allenarvi con tenacia, per almeno un mese (meglio tre).
Il suo funzionamento di base è: dividere TUTTO il denaro in entrata (per eventuali domande, vedi alla fine dell’articolo) nei seguenti barattoli, secondo le percentuali indicate.
Barattolo 1 – della Necessità
In questo barattolo inserite il 55% delle vostre entrate totali.
Le spese fisse maggiori, infatti, possono rientrare di diritto nel barattolo della Necessità, eccone alcuni esempi: affitto/mutuo, bollette, spesa, benzina (noi andiamo a metano), ricariche telefoniche e tutto quello che ha a che fare – appunto – con il necessario.
Quando attingere dal barattolo: ogniqualvolta dovete affrontare una spesa necessaria.
Le cene fuori con gli amici vanno inserite nella Necessità?
No. Nonostante siamo concordi nel dire che anche lo svago è necessario, le cene fuori vanno finanziate con il barattolo del gioco.
Barattolo 2 – del Gioco
In questo secondo barattolo, inserite il 10% delle vostre entrate.
La filosofia di fondo del barattolo del gioco è che in ognuno di noi vive un bambino desideroso di giocare e divertirsi. Questo bambino, se costretto a rimandare troppo a lungo il proprio gioco (è un po’ capricciosetto), si rivolterà contro di noi, sabotandoci di benessere, salute, felicità o, addirittura, denaro (avete mai fatto spese senza senso?).
Quando attingere dal barattolo: una volta al mese questo barattolo deve essere COMPLETAMENTE SVUOTATO, meglio se in follie mai fatte (sport estremi, parcogiochi, brevi viaggi, regali, spa). Altrimenti, è possibile far attendere il bambino interiore per tempi più lunghi (3 mesi o 6 mesi), ma il regalo deve valerne veramente la pena.
Barattolo 3 – delle Spese a Lungo Termine
Inserite in questo barattolo il 10%.
Non so quanti di voi, cari amici lemattiani, hanno figli. Quello che so è che se avete figli che vanno a scuola ogni anno, tra libri, diari, quaderni, zaini ed altro, le tasche, i libretti ed i conti correnti si svuotano in fretta. Vero?
Il barattolo delle Spese a Lungo Termine (SLT) è stato studiato, da Eker, proprio per rispondere a questo tipo di “necessità di secondo livello”, che arrivano senza essere attese o programmate o che, quantomeno, non hanno scadenze fisse.
E’ grazie a questo barattolo che la famosa multa di 500,00 euro è stata pagata col sorriso.
Quando attingere dal barattolo: in caso di ingenti spese improvvise che il barattolo della Necessità non riesce a colmare, in caso di acquisti previsti ma inattesi (come l’inizio della scuola), o per tutti quei progetti a lunga scadenza (personalizzando i vostri barattoli, potreste decidere di destinare una percentuale di questo barattolo per una futura vacanza, ad esempio).
Barattolo 4 – della Formazione
Inserite in questo barattolo il 10%. Come ben dice una persona di successo (e titolare di un’azienda di formazione di successo che si chiama Performance Strategies, proprio sul tema “Rianima le tue Vendite”, da cui poter scarica anche le Risorse Gratuite), il nostro amico Marcello Mancini: “O ti formi, o ti fermi”.
Di certo, chi è nel campo della formazione non può far altro che annuire, ed anche chi ci segue da tempo, che ha avuto modo di conoscere il nostro punto di vista sulla differenza tra “istruzione” e “formazione”, avrà gradito questo breve aforisma.
Formarsi, anche solo leggendo dei libri, viaggiando, oppure seguendo dei veri e propri corsi di formazione, laddove non solo si viene a contatto con le conoscenze e le esperienze, ma si incontrano individui che hanno utilizzato determinate tecniche per lungo tempo, partecipa al nostro “crescere”. A conti fatti: i beni materiali vanno e vengono, quello che resta è quello che sei.
Quando attingere dal barattolo: quando volete acquistare un libro, seguire un corso o un seminario, fare un’esperienza formativa.
Barattolo 5 – del Contributo
Inserisci in questo barattolo il 5% delle tue entrate totali.
A che cosa serve essere ricchi, se si è aridi dentro?
Una delle affermazioni di Eker che mi ha stupito maggiormente, e che più mi ha fatto riflettere, è stata: “Se c’è una cosa che non puoi fare quando sei povero, è aiutare gli altri”. Certo, è contestabile, ma di fatto c’è da ricordarsi di tutte quelle volte che ognuno di noi ha detto o si è detto qualcosa del tipo: “Ah, se vinco quella somma, una parte la do in beneficienza”, “Ah, ti aiuterei se potessi”, “Se guadagnassi quanto tal dei tali, con una parte aiuterei chi mi è più vicino”, e così via. Le avete mai sentite? E pensate? E dette?
Il barattolo del Contributo risponde a quel movimento interiore che ci porta a fare affermazioni del genere.
Non vi dico la gioia dell’altro giorno quando, ad esempio, abbiamo regalato una bicicletta ad un bambino che si è impegnato molto per superare l’esame di terza media e che – vivendo in una famiglia con qualche difficoltà – non si pensava nemmeno di chiedere un motorino. ^_^
Oppure di quando abbiamo potuto spesare alcuni corsi di formazione, anche di altri colleghi, a persone nelle quali crediamo fortemente e che, per un motivo o un altro, stanno coraggiosamente affrontando un momento di “stasi economica”.
Oppure ancora quando ci siamo proposti di sostenere gli studi universitari di un’amica, che ha, però, fatto vincere la proprie resistenza interiori.
Ho deciso di portare anche quest’ultimo esempio per dire una cosa che credo importante: i soldi non hanno padroni, sono veicoli che fanno girare l’energia universale e, per questo, fintanto che li accettiamo nella forma attuale, sono un dono dell’Universo.
IMPARIAMO AD ACCETTARE quanto ci viene concesso, possiamo anche aiutarci con il mantra: se qualcuno, da qualche parte, non riesce ad accettare i tuoi doni, Universo, tu dalli a me e dammi la chiaroveggenza di farne l’uso migliore.
Un’altra accortezza sul barattolo del Contributo è la seguente: se preferite, potete diminuire la percentuale o azzerarla del tutto, a patto che facciate fisicamente delle azioni socialmente utili.
Quando attingere dal barattolo: quando credete che qualcuno ne meriti.
Barattolo 6 – della Libertà Finanziaria (LF)
Inserisci in questo barattolo il 10%.
Prima di procedere oltre, è necessario rendere noto il concetto di ricchezza di T.Harv Eker: “Puoi dirti veramente ricco quando il tuo reddito passivo è superiore alle tue uscite”.
Il “reddito passivo” è tutto quello che guadagniamo senza lavorare. Quando ho ascoltato questo concetto, ho avuto una sorta di illuminazione e mi sono chiesto: “E come ho fatto a non pensarci prima?”.
Questo concetto è semplice e potente, ma va spiegato meglio, perché non rientra direttamente nella mentalità italiana, dove troviamo convinzioni limitanti come: “Per fare i soldi devi lavorare”. Già sentita, per caso?
Esistono moltissimi metodi di guadagnare senza lavorare direttamente, il che vuol dire, facendo una metafora, che una volta che hai scavato il letto ed hai aperto la diga, l’acqua farà da sé e dovrai soltanto controllarla di tanto in tanto.
Il metodo cui fa affidamento il barattolo della Libertà Finanziaria è quello – semplice – degli interessi attivi: il denaro inserito in questo barattolo, infatti, NON DOVRA’ ESSERE MAI TOCCATO, fino a che non raggiungerà una somma tale che, messa in conti di deposito, ci permetterà di percepire degli interessi tali da pagarci le nostre spese.
Facendo un esempio: io so che le mie spese, al massimo livello attuale di felicità finanziaria, sono di 3300,00 euro mensili. Per percepire questa somma mensilmente, io dovrei riempire la mia “gallina dalle uova d’oro” (il barattolo LF) con – all’incirca – 400.000,00 euro (quattrocentomila), il che, con degli interessi del 10%, mi permetterà di pagarmi le spese.
La strada è lunga, certo, e se continuo così mi ci vorranno 80 anni, ma… a parte il fatto che anche ci riuscessero i nostri figli, ne sarei felice ugualmente, c’è il fatto che posso sia diminuire le mie spese necessarie (lean life o minimalismo zen) o aumentare le mie entrate.
^_^
Quando attingere dal barattolo: MAI! Anzi… un’altra regola importante di questa tecnica è quella dell’allenarsi a mettere via denaro un po’ al giorno, difatti nel barattolo LF è bene inseriate anche qualcosa TUTTI I GIORNI. Non importa quanto (noi di LeMat abbiamo iniziato con 1 cent al giorno, per una settimana, poi 2cent, e così via, fino a 2,00 euro al giorno), l’importante è che sia TUTTI I GIORNI.
WooooooooW!
^_^
Siamo arrivati alla fine.
Sicuri che questo articolo vi sia piaciuto e che userete la tecnica, prima di lasciarvi alla pratica, cari amici lemattiani, gli ultimi accorgimenti utili.
Anzitutto, ricordate bene di inserire anche poco, ma TUTTI I GIORNI, qualcosa nel vostro futuro finanziario. Per favore, fatelo per la vostra serenità interiore: sapere di stare lavorando per garantirsi un futuro migliore, pacifica l’animo.
In secondo luogo, dopo esservi impratichiti, sentitevi liberi di personalizzare i barattoli e le percentuali. Ad esempio, noi di LeMat, che siamo così affezionati alla salute, abbiamo creato il settimo barattolo, della Salute, con il quale ci riforniamo di tutti gli integratori necessari (amminoacidi, omega 3) per un benessere psicofisico aumentato, e con cui affrontiamo le eventuali spese mediche.
Abbiamo destinato a questo barattolo il 10%, riducendo al 2% il contributo (ci piace l’idea di aiutare fisicamente) ed al 3% il gioco, dato che per noi, anche la formazione è gioco, il nostro bambino interiore non si è ancora dimostrato scontento. ^_^
In terzo luogo, se siete in due o più, in casa, a lavorare, potete organizzare i barattoli in comune, facendo così:
- concordate una somma mensile da tenere per voi stessi (ad esempio 100,00 euro), con i quali potrete fare quello che volete, senza che nessuno possa metterci naso;
- suddividete TUTTO IL RESTO nei barattoli.
Se avete un’azienda e volete usare il sistema dei barattoli, fatelo, ma… ricordatevi il barattolo dell’IVA!
Infine, un ultimo suggerimento che ci sentiamo di darvi, perché lo applichiamo con risultato dallo stesso momento dei barattoli, è di segnarvi tutte le spese (fatevi lasciare gli scontrini!), così da monitorare le vostre uscite e divenire consapevoli di “dove diavolo vanno a finire tutti i vostri soldi”.
Inoltre vi è utile per stilare delle medie con cui fare anche eventuali conti futuri.
A questo “pro”, QUI POTETE SCARICARE GRATUITAMENTE uno schema che abbiamo trovato e modificato a nostro piacimento.
^_^
Grazie per il bel articolo.
Vi chiedo una cosa che non ho capito. Tutti i mesi dovremmo prelevare tutti i soldi dal conto corrente e dividerli nei vari barattoli?
Non lo so non lo vedo molto pratico, sia perché molte spese ormai sono automatiche direttamente sul conto e poi per il limite massimo che adesso mettono per il prelievo.
Forse si potrebbero creare altri conti, e fare un sistema misto con conti e barattoli, voi che dite? Grazie
Salve Mario.
Devi essere molto fortunato, perché di norma ci metto qualche giorno a rispondere…
Allora: inizialmente noi abbiamo fatto proprio come tu dici, ovvero andavamo a ritirare i contanti e li distribuivamo.
Poi – anche grazie a questo sistema – le entrate sono aumentate e quindi abbiamo creato dei “barattoli” virtuali, ovvero dei conti specifici per ogni cosa.
Oggi non è difficile trovare “conti gratuiti”, soprattutto se sono online, che permettono anche una gratuità negli spostamenti di denaro.
Ad esempio i conti postali offrono la possibilità del “postagiro”, ma vanno bene anche quei conti correnti che hanno i bonifici a costo zero.
Altrimenti è più la spesa che l’impresa.
So anche di amici a Torino che invece lavorano quasi tutto su un “conto deposito unico” (ne hanno solo uno “corrente” a parte per le Necessità), cioè lo stesso conto anche per la Libertà Finanziaria, così il totale è sempre più alto e genera più in fretta gli interessi che deve generare. Se lo possono permettere perché sono estremamente disciplinati e si segnano tutto su un file excel.
Non è quindi tanto la forma a fare la differenza, ma apprendere la metodologia.
E a volte, soprattutto agli inizi, usare dei “barattoli” può agevolare.
Chiudo con la questione del massimale di prelievo contanti. Anzitutto all’epoca non esisteva.
E adesso credo che lo abbiano aumentato a 3000,00€, che dovrebbero essere sufficienti.
Bene. Spero di averti risposto.
Resto a tua disposizione! ^_^
Bell’articolo, pongo un quesito? Gli interessi maturati investendo i soldi del CCLF ( conto corrente libertà finanziaria) non dovranno mai essere usati o anche questi poi devono essere gestiti secondo questo criterio?
Ciao Stefano e grazie per aver letto l’articolo e posto una domanda.
Con gli interessi maturati puoi decidere: o li inserisci nel totale da ri-divedere ancora, oppure li lasci nel tuo gruzzoletto della Libertà Finanziaria.
Ricorda che l’obiettivo del “barattolo” della Libertà Finanziaria è quello di arrivare a fare in modo che gli interessi generati siano equivalenti o superiori alle tue spese. Cosa assai difficile puntando solo sull’interesse in sé: il denaro non dovrebbe mai stare troppo tempo fermo.
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Alcune idee per “movimentarlo” sono: studiare forex o comunque il mercato finanziario.
Ma sinceramente su questo non sono in grado di aiutarti ^_^
In Italia sembra che ci siano Davide Francesco Sada e Enrico Garzotto dei MoneySurfers a portare informazioni in modo etico.
Magari dai una sbirciata ^_^