by Matteo Ficara
Cari amici lemattiani,
siamo finalmente arrivati alla tanto attesa conclusione di questo percorso sulla via dell’Energia.
Dopo esserci addentrati nei reami delle Energie Terra, Acqua ed Aria, oggi tocca all’elemento Fuoco.
(e mi sembra proprio la giornata ideale…)
Così, tanto per cominciare, metto qui una foto fatta al Grande Fuoco dell’esperienza di 5 giorni con Max Damioli, Giuseppe Vercelli e tutto il mitico gruppo di Ipnosi & Respiro.
E’ stata un’esperienza incredibile: costruire la pira tutti insieme, trovare il Totem, vedere il fuoco divampare, trasformando la materia in pura energia ed infine camminare sui carboni ardenti!
L’antica tradizione della camminata sul fuoco, da noi oggi vissuta spesso come “prova di coraggio” o “pratica rimotivazionale”, era, alle origini, una funzione simile a quelle che oggi pratichiamo nelle chiese.
Il Fuoco è una delle manifestazioni più incredibili del Grande Spirito.
Vuoi sapere che cos’ha di così incredibile il Fuoco?
Parliamo un po’ di “storia dell’elemento fuoco”.
Naturalmente, una storia così particolare, la possiamo trovare solo in quell’angusto spazio, infinitamente piccolo, compreso tra la natura e l’invisibile: l’immaginazione, in particolar modo quella mitologica.
Nell’antica filosofia greca si cercava l’archè, il motivo unificante di ogni cosa, nella Natura (Physis).
Talete, il primo filosofo di cui si hanno reperti, scorgeva l’archè nel ciclo continuo dell’acqua, dalla quale si genera la vita.
Anassimene, invece, lo vedeva nella particolare forma materiale dell’aria, che ne sottolineava il carattere dinamico, contro quello – seppure circolare – statico dell’acqua in Talete.
In Asia Minore, invece, Eraclito di Efeso, fisolofo che ci ha lasciato solo pochissimi frammenti e pensatore discusso dai suoi contemporanei, a metà tra l’illuminato ed il folle, scorgeva l’archè nel fuoco.
“Il fuoco è bisogno e sazietà”
La riflessione di Eraclito ci permette di sottolineare la prima insolita qualità del fuoco: la sua inesistenza in natura.
Pensateci un attimo, cari amici lemattiani:
potete trovare terra, acqua ed aria, nella natura a voi circostante, ma per trovare il fuoco, dovete mettere in moto un qualche stratagemma che lo inneschi.
Uno dei quali potrebbero essere i due bastoncini sfregati tra loro, o – più naturalmente – un fulmine che colpisce del materiale combustibile.
Ed ecco che il fuoco si presenta come “bisogno”, perché necessita di un elemento materiale da consumare.
E come “sazietà”, perché lo consumerà fino a che non lo avrà terminato.
Il parallelismo con il fulmine, inoltre, ci permette di comprendere altre cose interessanti, circa la forza nascosta del fuoco.
Anzitutto sarebbe da ricordare che nella mitologia greca, il fulmine era l’arma di – niente meno che – Zeus, il padre di tutti gli dei.
In secondo luogo, una delle nostre riflessioni “libere” sulla mitologia a confronto, che chiama in causa: il mito di Prometeo, quello di Lucifero e quello dell’Albero della Conoscenza del Bene e del Male.
Prometeo (qui gli approfondimenti by Wikipedia)
Quando ero piccolo mia madre mi leggeva i miti greci come favola della buona notte e quella di Prometeo (ed anche quella di Teseo) mi è sempre rimasta molto impressa nella mente.
In breve il mito dice che Prometeo venne punito in modo pesantissimo, per aver rubato il fuoco agli dei ed averlo donato agli uomini.
A qualcuno ha suonato il campanello delle idee?
Il fuoco è sempre stato, nella storia dell’uomo, il simbolo dell’intelligenza (il lume della ragione), di quel “qualcosa” che ha permesso all’uomo di svincolarsi dalle catene del regno animale ed ergersi a “razza superiore” (non a caso anche il termine “illuminazione”, per indicare lo stato di massima ascesa spirituale).
Quindi Prometeo ci ha consegnato la capacità di creare usando l’intelligenza.
La capacità di creare, però, è qualcosa che va “al di là” della singola intelligenza, perché comprende, oltre a capacità manuali e pratiche di realizzazione, anche una certa disposizione immaginativa, capace di cogliere le intuizioni provenienti, appunto, dall’ “al di là”, dallo Spirito.
Nella mitologia cristiana, espressa nella Bibbia, la stessa capacità è messa in luce da Lucifero (lux-fero = portatore di luce), l’angelo che era più simile a Dio, ma che da Lui è stato – si dice – cacciato.
E perché?
Perché Lucifero voleva essere “come Dio”, un po’ come Prometeo che, avendo portato il fuoco degli dei agli uomini, li aveva resi più simili agli dei.
A questo punto, senza utilizzare altre parole, viene spontaneo il confronto anche con il mito della “cacciata” di Adamo ed Eva dal Paradiso, perché avevano preso il frutto proibito, capace di renderli uguali agli dei.
Insomma, se il nostro ragionamento vi è piaciuto, allora possiamo dire che:
il fuoco è lo Spirito e lo Spirito è l’elemento divino in noi, il non-manifesto.
Il fuoco, infatti, non esiste – di per sé – in natura, ma deve essere in qualche modo sprigionato.
La parola “sprigionato” ci rende bene l’idea di un qualcosa che è tenuto chiuso, dentro al nostro corpo, e che non aspetta l’ora di manifestarsi.
Quando gli Apostoli ricevettero lo Spirito Santo (n.b.: non trovate che la colomba di Luce assomigli incredibilmente a due mani di Luce che scendono su di noi, come nel gioco delle ombre cinesi?), fu il momento in cui lo Spirito in loro venne “innescato”, acceso, stimolato, esattamente come accade in un corpo quando lo si carica elettrostaticamente:
le sue particelle cominceranno ad andare più velocemente, sprigionando calore fino al punto di far divampare – da dentro – il fuoco.
Il fuoco è dentro di noi,
lo Spirito è dentro di noi,
dobbiamo solo accenderlo.
Wow!
^_^
Non so voi, cari amici lemattiani,
ma ogni volta che tocco l’argomento “Spirito”, mi sento entusiasta (en-theos= avere il dio dentro, avere lo Spirito acceso ;-P).
Bon, questo articolo è finito (andate in pace… ^_^ ), vi lascio con un’anticipazione per il prossimo ed i saluti!
Il prossimo articolo sarà – dato che da tempo volevo scriverlo – sul tema:
“Velocità ed Illuminazione. La differenza tra Entusiasmo ed Eccitazione”
Stay Tuned!
Matteo Ficara, LeMat
con lo Spirito acceso
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