by Matteo Ficara
Cari amici lemattiani,
con oggi cominciamo ad entrare più nel vivo circa la questione dell’ENERGIA, tema che abbiamo toccato nell’articolo “Energia in formazione”.
Ognuno di noi trae ENERGIA dall’elaborazione dei quattro elementi naturali, che abbiamo così abbinato:
TERRA: gli alimenti solidi con cui ci nutriamo;
ACQUA: i liquidi della nostra nutrizione, scambiati – a livello tissutale – soprattutto grazie al movimento;
ARIA: l’elemento psichico, i pensieri, ma anche le parole, espresse grazie all’apparato fonativo e – quindi – alla respirazione;
FUOCO: l’elemento spirituale, chiamato “quel che non si vede”.
Incominciamo, quindi, ad approfondire il primo elemento: l’ENERGIA TERRA.
Relativamente a questo elemento ci sono moltissime cose da dire.
Noi faremo riferimento a 3 macro aspetti, che sono:
- ricettività (essere disposti a ricevere – accettazione);
- grounding (radicamento e stabilità);
- nutrizione.
La Terra, in tutte le culture, è sempre stata il polo femminile e ricettivo del dualismo “Cielo-Terra”.
Non a caso, anche oggi, si usa chiamarla “Madre Terra”.
Alchimisticamente il simbolo dell’elemento terra è un triangolo rivolto verso il basso, attraversato da una linea retta.
Questa simbologia riassume graficamente i due caratteri della terra:
- il triangolo rivolto verso il basso è simbolo della ricettività, non a caso è usato anche per identificare l’utero della donna;
- la linea orizzontale sta ad indicare il carattere stabile del segno.
La Terra riceve dal Cielo tutto il nutrimento di cui ha bisogno per generare e mantenere la vita.
Non a caso, il Cielo invia alla Terra la pioggia (elemento acqua) che ricorda molto il liquido seminale.
Compito della Terra è quello di mantenersi libera e purificata, al fine di poter ricevere senza interferenze.
La linea orizzontale che differenzia il simbolo della Terra da quello dell’Acqua, indica la stabilità che, nelle discipline marziali in particolar modo, viene definita grounding, il radicamento.
Esistono tantissimi esercizi da poter fare per aumentare il radicamento di ognuno.
A che cosa serve?
Chi si interessa di ENERGIA elettrica, probabilmente lo ha già capito: fa massa.
Avere i piedi ben piantati in terra ci aiuta a:
- diffondere l’ENERGIA senza dispersione: nelle prese di corrente esistono 3 poli, il positivo, il negativo e la “massa”, che permette lo scarico della tensione a terra, senza dispersione (è una misura di sicurezza, per evitare scosse);
- distribuire meglio i carichi fisici del nostro corpo (equilibrio gravitazionale dato dal rolfing –> qui trovate CHE COS’E’);
- essere più centrati in se stessi: esistono 3 punti nel nostro corpo in cui passa la linea harica, ovvero la linea che ci mantiene perfettamente connessi tra Cielo e Terra. Con dei corretti esercizi di radicamento, ci avviciniamo all’ “essere noi”.
Altri accorgimenti, sempre relativi al radicamento, che possono aumentare il nostro benessere sono:
- indossare abiti in tessuto naturale (cotone, lana);
- usare scarpe dalla suola in tessuto naturale (evitare la gomma);
- fare camminate a piedi scalzi su terreno naturale (spiaggia, prati, montanga).
Bene.
A questo punto, ora che abbiamo visto come il radicamento aumenti la connessione con la Terra, rendendoci più capaci di ricevere l’ENERGIA cosmica passante per il Cielo, andiamo a vedere noi, nel nostro piccolo, che cosa possiamo fare per aumentare e mantenere le nostre energie individuali.
Torniamo a parlare di nutrizione.
Circa la nutrizione abbiamo già detto qualcosa nel precedente articolo.
Quello che vogliamo aggiungere oggi è relativo all’affermazione: “Siamo quello che mangiamo”.
Si dice che in ogni “modo di dire” si nascondano delle verità. Andiamo a vedere che cosa vuole mostrarci questa affermazione.
Noi di LeMat, ci definiamo “preferibilmente vegetariani”, ovvero: se proprio non c’è altro, preferiamo evitare la carne.
Questa scelta deriva non solo da esperienze personali (provate a svegliarvi una mattina con l’urlo straziato di un maiale che viene ammazzato, poi ne riparliamo) e da conoscenze maturate in meravigliosi testi come:
- “La Nuova Dietetica” di Luigi Costacurta, i risultati di oltre 40 anni di osservazioni di come digerisce lo stomaco (e come trasforma gli alimenti);
- “Mangia che ti Passa” e “Mangia che Dimagrisci”, di Filippo Ongaro (consulente per l’alimentazione degli astronauti per la NASA ed ospite all’IO InsideOut di Performance Strategies);
- “La Dieta senza Muco“, di Arnold Ehret. Tutto da curiosare… ^_^ ;
- “L’alimentazione su misura”, di Peter J D’Adamo, che abbina l’alimentazione alle ricerche sul DNA.
Oltre a sottolineare che sarebbe da evitare l’associazione di carboidrati e proteine, come abbiamo già fatto in una nostra newsletter, oggi ci soffermiamo su un altro aspetto che riteniamo importate: il sangue.
In qualche modo il sangue anticipa parte del prossimo elemento (l’acqua) ed anche dell’ultimissimo (il fuoco).
Perché?
E’ molto semplice: il sangue è un elemento liquido (acqua) che dà vita al nostro organismo. E’ la materializzazione dell’elemento spirituale (fuoco) a livello organico: per questo si dice: “Ho il fuoco nelle vene”, quando sentiamo scatenarsi in noi la rabbia.
Inoltre il sangue subisce istantanee modificazioni in base alle nostre emozioni, che sono – sempre – relative all’elemento ACQUA.
Qual è, allora, la relazione del sangue con l’elemento TERRA?
Se l’elemento terra è il nostro corpo fisico, l’anello che congiunge TERRA e sangue è la nutrizione.
Il sangue, infatti, è il messaggero del nostro organismo.
Attraverso tutti i vasi sanguigni questo liquido magico trasporta in tutto il nostro corpo, distribuendole per osmosi dove ce n’è bisogno, tutte le proprietà nutrizionali che noi elaboriamo (nello stomaco e nell’intestino) dalle sostanze di cui ci siamo nutriti.
In poche parole: è attraverso il processo di traformazione degli alimenti (la nutrizione), che noi inviamo al nostro intero organismo ciò di cui ha bisogno al fine di avere l’ENERGIA (alimentazione) di compiere le operazioni richieste.
Una nutrizione che alimenta, allora, comprende non solo una ricerca dell’alimento naturale (che subisce meno sofisticazioni emotive e culinarie), ma anche dell’elemento naturale (più vicinanza alla terra).
Per chiudere, cari amici lemattiani, vi lascio con una domanda:
Qual è, secondo voi, l’emozione impressa nel sangue della carne con cui ci si nutre?
Immaginate, quindi, quale tipo di vibrazione ingurgita chi mangia carne: rabbia e paura (i sentimenti provati da un animale al macello).
E se fosse vero che “Siamo quello che mangiamo”?
Matteo Ficara, LeMat
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