by Matteo Ficara
martedì 13 dicembre c’è stata l’OssitoCena TREdiTRE, l’ultima del primo trio, che era dedicato interamente alla Comunicazione.
Già nel secondo evento era saltato in evidenza il sottile filo rosso che collegava i tre aspetti comunicativi affrontati (Comunicazione Uomo-Donna, la Voce ed il Linguaggio del Corpo, la PNL): la comunicazione è ascolto.
Una delle caratteristiche fondamentali, senza la quale non esisterebbe comunicazione è, quindi, la presenza di più soggetti (quantomeno un soggetto ed un oggetto) comunicanti.
La nostra sfida è quella di trasformare la comunicazione da contesto a pretesto per aumentare il benessere e le possibilità nostre e di ogni partecipante.
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innanzitutto ascoltando, senza presupporre di conoscere già il messaggio che l’altro ha da comunicarci;
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facendo domande, interessandosi attivamente e sinceramente al contenuto veicolato nella comunicazione;
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riprendendo il discorso dell’altro e ripetendolo (ricalco) assicurandosi di aver compreso.
C’è chi dice che ogni comunicazione è una trattativa. Non sono d’accordo.
Lo è solo quando uno dei due punti di vista deve per forza prevalere sull’altro. Lo è nella vendita, ad esempio.
Quando vogliamo semplicemente ascoltare l’altro, non lo è, si chiama ascolto.
L’ascolto attivo, infatti, è alla base della possibilità di ogni comunicazione.
Infatti, sia il paraverbale (modulazione di toni, velocità e volume della voce) che il nonverbale (linguaggio del corpo) ci permettono di svelare le “vere intenzioni” della comunicazione.
Il nostro cervello è diviso in due emisferi, il sinistro, deputato alla ragione, alla logica ed alla parola, ed il destro, riconosciuto come l’emisfero artistico, emotivo, inconscio ed immaginifico.
Finora abbiamo parlato di capacità verbali, che fanno affidamento, quindi, alle parole (emisfero sinistro), senza andare a tangere alla fonte della vera comunicazione: le emozioni.
Il paraverbale ed il nonverbale sono “lo specchio dell’anima”, nel senso che sono la manifestazione esterna diretta dell’emozione interiore.
Introdotta da una breve e divertente cronistoria sull’argomento, qualche rocambolico gioco e talune trovate in pieno stile LeMat (come quella dei 3 cappelli, per fare… i 3 cappelli introduttivi, appunto!), in cui la PNL ha ripercorso le sue 3 tappe per noi fondamentali:
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Maxwell Maltz, PsicoCibernetica: “la mente non capisce la differenza tra un’esperienza realmente vissuta ed una vividamente immaginata”;
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da John Grinder e Richard Bandler i concetti di linguaggio superficiale/profondo, ricalco/guida e ancoraggio (grazie anche al contributo di Richardson);
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da Anthony Robbins, che ha portato la PNL nel mondo con l’intento di aumentare il benessere e la felicità delle persone.
La comunicazione è ascolto,
- perché senza di esso non c’è interazione, bensì proiezione egoica;
- perché ci apre alla diversità dell’altro, aumentando le nostre possibilità di interazione con il mondo;
- perché l’ascolto mette in crisi le nostre convinzioni e rompe gli schemi mentali.
Matteo Ficara, LeMat
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