by Lara Lucaccioni
Max Damioli, Il libro del respiro. Perché è importante imparare a respirare meglio, L’Età dell’Acquario
Cari amici lemattiani,
oggi vi voglio parlare di un libro che mi ha subito molto appassionato e che ho terminato in tempi brevissimi: il libro di Max Damioli sul respiro.
Ho conosciuto Max Damioli di persona a San Marino lo scorso luglio ad IO Inside Out – Accendi la tua felicità, un corso davvero straordinario organizzato da Performance Strategies del mio amico Marcello Mancini e presentato da Max in maniera davvero strepitosa (dell’evento abbiamo parlato con abbondanza di dettagli in più post, ai quali vi rimando).
Ho subito intuito il valore di Max come individuo e come insegnante (lui stesso definisce l’insegnamento la sua missione) e la lettura di questo libro ha totalmente confermato la sensazione avuta. Max è facilitatore di respiro da più di vent’anni, oltre ad avere un curriculum così ampio che mi piace suggerirvi di approfondirlo sulla breve, ma ricchissima ed ironica autobiografia a fine libro. Ha fondato una scuola, Skills, che propone sessioni di respiro e forma, a sua volta, facilitatori di respiro.
“Il respiro è il solo sistema del corpo umano che consente a chiunque di valicare il ponte tra mente conscia e mente inconscia, con facilità e senza che sia necessario ricorrere a tecniche particolari”: questa è la piccola bomba che Max sgancia quasi ad inizio libro. Chi ci legge sa bene quanto valore diamo all’esplorazione dell’inconscio e rendersi conto che il respiro, qualcosa che contraddistingue indistintamente tutti gli esseri umani dalla nascita alla morte, sia una sorta di ponte verso l’inconscio, semplice da attraversare e percorrere, ci fa scattare grande curiosità.
Max ripercorre la storia del respiro occidentale, dal Rebirthing a Vivation, dal Transformational Breath alla Respirazione Olotropica e ci fornisce le ragioni per le quali ha scelto di insegnare a respirare. Il respiro è una tecnica tra le tante (ma sotto sotto non è proprio così, perché respirare è la funzione più vitale che abbiamo, non possiamo vivere senza respirare per più di tre minuti), e tutte sono più o meno valide; per Max, però, una tecnica, per essere davvero degna di essere insegnata, deve avere tre caratteristiche fondamentali: deve essere efficace, cioè deve funzionare per ME e lo devo percepire che lo faccia; deve essere efficiente, di un’efficienza verificabile quasi subito, tale da spingerti ad andare avanti e sperimentarne ulteriormente i benefici; deve essere autonoma, cioè ci deve dare gli strumenti per proseguire da soli.
Siamo quindi introdotti ai Sette cardini del respiro: sette ottimi motivi per imparare a respirare meglio. Tre sono fisici (dimostrati scientificamente), tre metafisici (possono essere sperimentati solo in forma soggettiva), ed uno fa da ponte tra i due gruppi.
Andiamoli a vedere.
Respirare:
1. è Vitale,
2. mantiene “accese” le cellule del nostro corpo (affamate di ossigeno) e la loro funzionalità metabolica,
3. ci disintossica, poiché il 75% delle tossine che scarichiamo passa attraverso l’espirazione e, se non respiriamo in modo corretto, rischiamo di intossicare il nostro sistema.
4. ci aiuta a vedere, odorare, sentire, gustare e toccare meglio e con più pienezza e consapevolezza e, ancora, migliora il nostro orgasmo: insomma migliora altamente la qualità della nostra vita.
5. permette ai nostri blocchi emozionali di venire a galla e di essere integrati.
6. è una metafora della vita. Basta osservare come un uomo respira ed abbiamo sufficienti notizie su come vive.
7. è un ponte tra il conscio e l’inconscio. Le risposte e le soluzioni sono quasi sempre disponibili nella mente inconscia (lo diciamo spesso anche per ciò che riguarda la creatività), che per sue strategie le trattiene. Respirare è qualcosa che si può controllare con la mente conscia, ma è anche un atto che, quando vengono a galla delle emozioni profonde, ci sfugge di mano e non si può più gestire. Il respiro ci permette, però, di superare consapevolmente quel ponte, per cogliere i frutti che giacciono nell’inconscio e portarli nel nostro quotidiano.
Ma qual è la vera necessità di lavorare sul respiro?
Il punto è che il respiro, nel nostro mondo sempre più stressato, tende a bloccarsi per vari motivi: la buona notizia è che possiamo imparare a rieducare il nostro sistema respiratorio. Ciò ci consente, inoltre, di creare stati di coscienza più elevati: “il respiro è una tecnica efficace, efficiente, autonoma di evoluzione del corpo, della mente, dello spirito e del loro linguaggio: le emozioni.”
Max ha la sua teoria anche del modo di respirare perfetto: si riempie la parte bassa della pancia, quindi i polmoni, espandendo la cassa toracica, ed infine si sollevano leggermente le clavicole verso l’alto. L’espirazione, invece, si lascia fluire libera, rilassando i muscoli prima impegnati nell’inspirazione. Questo è un cosiddetto ciclo di respirazione e la sessione di respiro non è altro che una sequenza di un buon numero di cicli respiratori consecutivi. Un altro fattore molto importante è la circolarità del ciclo di respirazione: non ci devono essere pause o apnee tra inspirazione ed espirazione e tra questa e la successiva inspirazione.
Il libro si inoltra poi nelle fasi della sessione di respiro vera e propria: si parla di integrazione e delle qualità che deve avere un facilitatore di respiro.
Ma mi fermo qui. Vi consiglio fortemente di approfondire l’argomento e di avvicinarvi al respiro con un approccio che passi attraverso il lavoro di Max Damioli. Ne vale davvero la pena.
Buon respiro!
Lara Lucaccioni, respiratrice consapevole
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