Cari amici lemattiani, eccoci qua.
Volevamo approfittare di questo spazio con due per omaggiarvi con alcune informazioni di base sulla lettura veloce, attorno alla quale, sfortunatamente – e solo in Italia -, sono nate moltissime dicerie spesso non troppo felici.
Struttura del post
- a) le origini: il tachistoscopio;
- b) i primi studi: i punti di fissità;
- c) le ultime scoperte: grazie, soprattutto, a Tony Buzan.
2. il “principio di base”:
- a) punti di fissità e velocità;
- b) il ‘rombo’ ed il campo visivo;
3. perché imparare a leggere velocemente?
- a) vantaggi e svantaggi (ci sono?);
- b) faq (“se vado più veloce, che cosa mi resta?”).
La Storia della Lettura Veloce
a) le origini di questa disciplina sono da ricercarsi, come avviene per una miriade di novità interessanti, tra le ricerche dell’esercito. In particolar modo siamo nel campo dell’aviazione inglese, durante la prima guerra mondiale. La necessità che spinse i ricercatori fu la seguente: era fondamentale – di vitale importanza, direi – trovare un modo che permettesse ai piloti di riconoscere, anche a lunghe distanze, se un velivolo era alleato o nemico.
A questo scopo venne costruito il TACHISTOSCOPIO, un marchingegno capace di proiettare immagini a dimensioni e velocità differenti.
Grazie a questo strumento si scoprì che l’occhio era in grado di percepire immagini di dimensioni infinitesimali e lanciate a velocità sorprendenti (un milionesimo di secondo). Ma non era tutto: il cervello era in grado di distinguere le immagini viste, anche a quelle velocità!
b) sulla base di quelle scoperte, che inizialmente vennero applicate soltanto in campo militare, in un secondo momento si decise di portare avanti gli studi, applicandole alla lettura – un po’ il ‘luogo naturale’ dell’occhio, nell’espletamento della sua funzionalità.
Furono ricercatori austriaci a scoprire i punti di fissità (p.f.).
Questi altro non sono se non i punti in cui l’occhio ‘si ferma’, mentre sta leggendo. Contrariamente a quanto si possa pensare: l’occhio non si ferma su tutte le parole, bensì fa dei saltelli.
La media, calcolata, dei p.f. necessari ad un lettore medio, al fine di portare a termine la lettura di una riga di testo, si aggira attorno ai 7-13 punti.
Attorno a questa particolarità dell’occhio si incentrarono studi che, fino ad oggi, hanno portato a risultati sorprendenti!
c) Tony Buzan è stato uno dei maggiori ricercatori nel campo della Lettura Veloce – e nelle tecniche di apprendimento in generale, ha creato le Mappe Mentali.
Negli ultimi 40 anni le ricerche si sono talmente intensificate che ci hanno condotti non solo alla scoperta della Lettura Fotografica (Photoreading, o Fotolettura), ma anche a tecniche, come le Mappe Mentali © (copyright di Tony Buzan), che, poste nel corretto modo in sussidio della Lettura Veloce, rendono ambedue le tecniche strumenti fondamentali ed iper-funzionali.
Vogliate accettare la brevità di questa storia. Ci sarebbero altre cose importanti da elencare, altri personaggi fondamentali da citare ma, per ovvie ragioni, elideremo, ringraziando comunque tutti coloro che hanno partecipato a rendere possibile ciò, oggigiorno.
Il “principio di base” della Lettura Veloce
a) Definire i punti di fissità come il ‘principio di base’ della Lettura Veloce è un po’ grossolano, lo ammetto, però aiuta chi non è del settore a comprendere la facilità e la possibilità del miglioramento, introducendolo nel lato ‘pratico’ della questione.
Come avevamo accennato – ripeto per chi non avesse letto l’introduzione storica – i ricercatori scoprirono che l’occhio, leggendo, non sostava sopra ogni parola, bensì compiva dei ‘salti’ che vennero definiti, appunto: punti di fissità (p.f.).
Mediamente un lettore ha necessità di 7-13 p.f. per portare a compimento la lettura di una intera riga di testo (anche se dipende, logicamente, dalla formattazione dello stesso). I lettori veloci sono riusciti ad allenare i propri occhi a leggere con molti p.f. in meno – nel caso della fotolettura sarebbe necessario un solo p.f. per due intere facciate!
Ma parliamo di velocità. Nei termini della Lettura Veloce si usa calcolare la velocità attraverso l’unità di misura delle Parole Al Minuto (PAM). La media di lettura iniziale, in un lettore medio, è compresa tra le 200 e le 400 PAM (io iniziai con 216 PAM).
È possibile aumentare la velocità di lettura? Come fare?
Spero di aver risposto alla prima domanda portando il mio esempio: attualmente leggo a ca. 1100 PAM; sì, è possibile. Basta semplicemente allenarsi.
Consideriamo la lettura come un ‘muscolo’ (in realtà i ‘muscoli’ sono l’occhio ed il cervello): esso è semplicemente un poco atrofizzato, poiché non è mai stato applicato alla sua massima potenza.
Perché leggere velocemente?
“Veramente debbo rispondere a questa domanda?”, pensai la prima volta che me la sentii porre. Ebbene sì, dovevo.
Naturalmente posso soltanto dirvi la mia (e spero che qualcuno posti, in commento, ‘la sua’ ad avallare questa tesi): semplicemente perché ci fa guadagnare un sacco di tempo!
Ed il tempo non è denaro… è VITA!!!
a) Viste le premesse, credo si possa facilmente intuire che, secondo me, non esistono lati negativi nella lettura veloce e, quindi, mi limiterò ad elencare quelli che reputo positivi:
- più velocità significa più tempo, più vita;
- maggiore flessibilità cerebrale: fare esercizi di dericalizzazione aiuta anche il cervello a rendersi più flessibile e pronto nel rispondere agli stimoli (di qualsiasi genere);
- ampliare il campo visivo vuol dire anche più sopravvivenza: siamo in grado di distinguere una maggiore quantità di situazioni con un unico sguardo;
- miglioramento della comprensione, soprattutto se utilizzata in maniera consapevole ed abbinata ad altre tecniche (tecniche di Memorizzazione, Mappe Mentali, etc…);
- recupero della vista (non per astigmatici): l’allenamento dei muscoli oculari (coni e bastoncelli) aiuta l’occhio a recuperare parte della vista perduta!
- maggiore fiducia in se stessi e, naturalmente, stima di sé.
Sembra niente? =)
Domande frequenti
– (postami da… TUTTI!): sì, ma poi… cosa mi resta?
Eccoci qua a quello che, nel gergo tecnico, si definisce: “il problema della ritenzione“.
Quando iniziai avevo una velocità di lettura di 216 PAM (‘parole al minuto’, per chi non avesse letto sopra) ed una ritenzione del 55%. Mi credevo forte. La seconda lettura fu di ca. 600 PAM, con un 25% (scarso) di ritenzione. Il mio formatore, Cristiano Magro (che infinitamente ringrazio, ancora, per la professionalità con cui ci ha condotti nel corso e l’umanità con la quale si è proposto si seguirci anche dopo…), all’epoca mi disse che avrei dovuto dimenticare la ritenzione e ‘sparare a mille’ sulla velocità.
Effettivamente esistono due diverse scuole di pensiero (o, almeno, così mi è stato tramandato) attorno al metodo migliore da seguire per aumentare la velocità di lettura.
Il primo, considerato come “metodo austriaco”, ti insegna ad aumentare la velocità gradatamente, in modo di dare possibilità alla ritenzione di alzarsi con essa.
È il metodo seguito da Tony Buzan nel testo: “Lettura Veloce”, della NLP Italy editore, di Alessio Roberti (testo consigliato).
L’altra scuola, detta “orientale”, insegna di non badare alla ritenzione e tendere ad aumentare la velocità senza ritegno.
Una volta conquistata una buona media, diminuire la velocità. La ritenzione ci verrà incontro di corsa!
Bene. Anche se la mia ritenzione era diminuita, aumentai la velocità. Fu un andirivieni di successi e scoramenti ma, finalmente, all’ottava lettura ottenni uno dei primi punteggi validi: 1583,47 PAM, con una ritenzione del 70%!!!
Ricordate che, se gli occhi vedono tutto, il cervello registra tutto.
Abbiate fiducia in voi stessi!
– (postami da un’amante della poesia): ma poi non perdo il gusto di quello che leggo?
Assolutamente no! La Lettura Veloce viene considerata una tecnica proprio perché la può utilizzare anche solo quando ti serve! Così potrai ugualmente sdraiarti al mare a leggerti il tuo romanzo preferito!
– (postami da una studentessa universitaria): mah… non sono convinta… la vita è già così frenetica di suo… vuoi rendermi freneticaanche la lettura?
Wow! Certo che no! Non voglio proprio rendere frenetico niente a nessuno, anzi!
Imparare ad organizzarsi gli studi ed a leggere velocemente potrebbe aiutarti a guadagnare del tempo prezioso in cui poter far incastrare altri di quei mille impegni giornalieri! Così, chissà, magari alla fine della giornata, ti resta anche tempo per rilassarti un po’… =)
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